La poesia del tempo è una traccia imperfetta, resti di anima ancorata ai sogni, è un dipinto annebbiato della mente, è una scultura di neve sciolta, è linfa di vita che non muore
giovedì 17 marzo 2016
La poesia è uno sport estremo
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domenica 13 marzo 2016
E se son rose fioriranno
Si sono fidanzati nel giro di
cinque minuti: lei, la biondina un po’ naif e chiacchierona che sul bus conosce
tutti, lui, dimesso e imbarazzato, un po’ disadattato e credulone. Due anime
solitarie, con i propri tic e le nevrosi ereditate da un’infanzia forse vissuta
difficilmente o da un dna giocherellone che non conosce regole. Si sono
accostati così, carnalmente, coi gesti e i baci tipici di un colpo di fulmine,
tanto che tutti sul bus hanno cominciato a gridare: “Bacio, bacio, bacio!” come
nei migliori tradizionali matrimoni borghesi. Solo che qui la borghesia non
c’entra niente, un po’ perché forse nemmeno esiste più e un po’ perché, nel
caso specifico, siamo nell’ambito dell’innocente diversità e, se vogliamo dirla
tutta, i mercanti arricchiti del terzo millennio non conoscono affatto il
candore di due solitudini umane che si comportano come calamite… un più e un
meno, un sorriso e una linguaccia, un bacio e uno scappellotto, un “tirati su
che siamo alla fermata”, un “tirati giù che qui c’è una curva e puoi cadere”.
Prendono e lasciano, s’insultano e si lodano. Nel giro di pochi minuti la
fretta di consumare tutto un rapporto umano, di arrivare velocemente al dunque
delle intese e dei conflitti, senza pudore, senza freni inibitori: come due
bambini che non sanno niente l’uno dell’altro, ma si capiscono al volo e
cercano di sapere immediatamente se si trovano o meno sulla stessa lunghezza
d’onda. Insomma, quel che succede in una coppia nel giro di un anno, lì è
avvenuto in pochi minuti, giusto il tempo di partire da un paese per arrivare a
destinazione in trenta minuti. Come dire, noi ci salviamo, vogliamo sapere
subito se andiamo a sbattere la testa o voleremo in alto tra le nuvole. Ma se sbattiamo il capo,
non vogliamo cure o medicine, la risolviamo immediatamente la questione, un
bacio e uno scappellotto, vediamo… quale gesto dura di più? La risolviamo
subito la questione, ci fidanziamo perché ci va, ci lasciamo perché insieme non
si può stare. Giochiamo dai, la vita è breve e la leggerezza è un toccasana
perché tanto poi ritorniamo a casa, alla nostra solitudine, quella di sempre,
quella che sembra eterna ma… almeno ogni tanto incontra due parentesi, una che
si apre e una che si chiude. Un inizio e una fine; ci spaventa quel che non può
concludersi, ha il sapore eterno della solitudine. E se son rose fioriranno.
Vincenza Fava
martedì 1 marzo 2016
Casa mia
E un essere malinconico mi abita
mi guarda e si rigira in modo strano
soprattutto nei giorni perfetti.
Mi porta sulla collina dei gladioli
a evaporare lacrime.
Ma nessuno può resistere ai profumi
della primavera.
Così lo abbraccerò forte
finché non appenderà
il suo cappello alla porta.
E un odore di bucato
sarà di nuovo casa mia.
mi guarda e si rigira in modo strano
soprattutto nei giorni perfetti.
Mi porta sulla collina dei gladioli
a evaporare lacrime.
Ma nessuno può resistere ai profumi
della primavera.
Così lo abbraccerò forte
finché non appenderà
il suo cappello alla porta.
E un odore di bucato
sarà di nuovo casa mia.
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