Binari storti

Binari storti
Binari storti (LietoColle, 2015)

sabato 4 febbraio 2012

Perdono

Credeva che ci sarebbe stato sempre un rimedio, sempre, dietro la porta, quella porta che a volte si apriva su cieli sconosciuti e poi si richiudeva sulla sua stanza pieni di ricordi e di sogni a venire. E la finestra era piena di luce, sonnambula e imprecisa, fiera e dolce come una scheggia di conchiglia frammentata dalla forza delle onde, ma pur sempre candida e levigata dall'acqua del mare. Bastava guardare fuori per colmare il biancore dell'anima: due passanti scivolavano sorridenti sulla neve fresca di un febbraio inclemente e lungimirante ad un tempo, e si aggrappavano felici l'uno all'altro credendo di tenere stretto un viaggio di sola andata. Ma il tempo richiede un ritorno, lo esige, è scritto sulla pelle degli uomini e delle donne. Ed è in quel ritorno che spingeva oltre la sua mente per annegare consenzientemente nel naufragio del perdono. Perdono di essere quel che si è, perdono per chi è quel che è e non se ne rende ancora conto. Perdono per promesse mai mantenute, navigate su un gelido filo di metallo. Perdono per per le parole omesse e quelle gridate. Perdono per la follia dell'egoismo e della paura. Perdono che rende giustizia a chi perdona, ma ancor di più a chi è perdonato.

Vincenza Fava

3 commenti:

  1. Tracce imperfette
    di una vita mai completamente vissuta,
    di una vita fatta di stenti
    quando l'oggi non diventa un domani
    e tutto cambia alla velocità della luce
    ...tracce imperfette lasciate lungo la spiaggia
    di un mare in tempesta che trasborda i contorni delle orme, di quelle orme che si vedono da fuori e di quelle che si nascondo nell'intimo, dentro di te
    ...tracce imperfette che non riescono a collegare una vita all'altra perché non c'è altra vita che questa e chi si illude di ricordare è già un ricordo dell'illusione
    ...tracce imperfette lasciate dormire in un sogno e mai riprese, risvegliate e mai sognate, sognate e mai vissute
    ...tracce imperfette dell'amore che non si perde ma non si trova ma si confonde con l'istinto e l'innamoramento
    ...tracce imperfette perdonate e ricondotte sul giusto binario dal quale inevitabilmente sono destinate a deragliare

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  2. Ciao caro amico, tracce imperfette in ogni essere umano che accoglie l'imperfetta perfezione quale completamento dell'evoluzione, interiorizzando il perdono per sé stessi e soprattutto per gli altri. La felicità non è un attimo, un istante evanescente, è la costruzione di un futuro migliore che si concretizza negli atti e nelle azioni piuttosto che nelle parole. Mai tirarsi indietro di fronte alla Verità, accogliere e santificare sempre l'amore, mai rifiutare il coraggio di amare, pena la morte dell'anima. Non avere mai paura, mai e mai rinnegare i segni del destino.

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  3. Perdonare se stessi è ammettere di aver sbagliato,
    perdonare gli altri è ammettere di aver fallito
    il perdono non può essere che un'occasione persa, un momento di vita perduta. Perdonare significa contunuare a sbagliare con se stessi e con gli altri.
    Il vero perdono libera l'altro e lo mette al pari nostro, il vero perdono non esiste ma può esistere una prassi di vita confusa con il perdono. Un futuro migliore non può nascere dal perdono, se io perdono me stesso e gli altri, questo succede perché non so dove andare (e come fare) e mi faccio male nel calpestare gli altri, perdonandoli poi, e facendo finta che io sia nel giusto. La felicità non si costruisce con gli atti e le azioni se gli ideali sono fallaci, le azioni sono lo specchio degli ideali e quando questi sono sbagliati non fanno altro che creare falsa felicità, spacciata poi, attraverso le azioni e gli atti, per vera felicità. Un ideale vale più di una vita di atti e di azioni, infatti se anche conquistassi il mondo e perdessi la mia anima, a cosa mi sarebbe giovato? Tutti gli atti e le azioni che avrei fatto che valore avrebbero? Meglio un ideale e alto e pochi gesti che una montagna di atti e azioni senza capo e piede.Sarebbe come una vita abortita prima di nascere. Meglio ri-nascere in vita che continuare a morire attraverso le mie azioni. I segni del destino non sono altro che delle prove a cui veniamo sottoposti e spesso vengono scambiati per valori i possibilità da esprimere. E' come chi imbracciato l'aratro si voltasse indietro per inseguire un sogno fatto la notte. La felicità si trova nello stesso solco del dolore, a volte, ma non cambia strada per evitarlo, mantiene la stessa posizione, perché sa che prima o poi il dolore cambierà solco e allora resterà solo Felicità.

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