Raggi in dormiveglia
morivano tra le nostre braccia.
Di sussurri e morbide parole
intenerite iridi
giocavano sul respiro.
Avevo un pigro pensiero
ché i gesti sopperivano
all'immacolata celebrazione
del sentiero.
Avevo diecimila rughe
di sorrisi
sulle palpebre,
schiuse e dischiuse
sul tuo petto
ancorato ai battiti
del mio cuore.
Vincenza Fava
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