e i ricordi liberi
galleggiano tremuli
all'ombra,
spengo il dormiveglia
abbracciando gomitoli
di stelle a venire.
La grazia di destare
l'arcano scempio
della fine
spetta alla notte,
inoculata e deserta
freccia nel mattino.
Aspiro ai superbi occhi
dell'universo,
guardiano perfetto
di crudeli oasi nel silenzio.
Aspiro alla pace,
feconda stirpe
del cuore
nella selvaggia brughiera
di incontaminate lande,
laute preghiere.
Aspiro alla melodia
di un mondo lontano
ove un bacio
risplende d'infinito.
Vincenza Fava
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