Binari storti

Binari storti
Binari storti (LietoColle, 2015)

mercoledì 16 novembre 2011

La vita è un gioco

A volte crediamo che l'amore sia indecifrabile, qualcosa troppo lontano dalla nostra vita, completamente fuori dalla nostra portata, eppure basta poco per sentire un sentimento positivo e perché non chiamarlo amore? Troppo spesso si confonde con il desiderio e la passione intensa che scalda corpi e anime affamate e assetate di comprensione; ebbene questo è solo un aspetto di tutto il resto, di tutto quello che conta veramente. E che cosa conta allora? Conta la poesia e la magia di un istante, di uno sguardo e di un semplice abbraccio, conta ciò che rimane scritto su pezzi di carta quando la voce viene a mancare per approfondire o confessare le proprie emozioni. E proprio di emozioni si tratta ... gioia, ansia, leggerezza, sorrisi, calore, tenerezza, languore ... fino a che non si arriva al mare della vita seguendo quel piccolo battito interiore risvegliato da sensazioni di fiducia ed entusiasmo nella condivisione di istanti prossimi alla felicità. Sì la felicità ... sembra lontana e inavvicinabile, una chimera, ma averla provata un'ora, due, tre o un giorno, non importa, basta per averla poi conosciuta per sempre. Certo poi che l'uomo/ la donna è un essere proprio strano ... non si appaga mai, per lui/lei (in base all'ormai noto e sfruttato principio di piacere) tutto questo non è sufficiente e si continua a cercare, magari rovistando continuamente nella propria vita e in quella altrui per ottenere altro, sempre di più. Tuttavia un eventuale problema è esclusivamente dentro di noi, solo lì dobbiamo cercare per risolverci, non altrove. E vedi persone che si amano e poi si uccidono, persone che urlano contro il mondo e poi si placano mettendosi la maschera dei perbenisti dopo una vita trascorsa a ribellarsi e perché? Solo perché si raggiunge una comodità materiale difficile da abbandonare. Vedi gli estremisti: sia in politica, in società che in amore raggiungono sempre lo stesso risultato. Ipocrisia, niente altro che ipocrisia, maschere, rimedi indolori per anni ma che poi rivelano tutta la loro dolente assurdità. Famiglie di facciata, caos e dolori all'interno velati da baci ufficiali, uscite domenicali e cene con gli amici. Il vestito più bello diventerà uno scudo, una corazza per sputare in faccia agli altri che sono infelici, mentre noi stiamo godendo il lusso dell'estrema gioia in società. Credo che essere sia difficoltoso, ma non come in questi tempi avariati da pensieri oscenamente egoistici e superflui. E tu, che vorresti "essere", non puoi non nasconderlo, potresti morirne, sarebbe un suicidio. "Essere", però, comporta il tentato omicidio degli altri nei tuoi confronti e tu devi difenderti, giocare in difesa, sempre, per evitare dolorose sconfitte e perché solo quel tipo di gioco avevi imparato, ti era stato insegnato in un allenamento sfiancante che era iniziato il giorno della tua venuta al mondo. Finché non arriva un bel giorno in cui, stanco di difenderti, cominci a giocare in attacco per segnare il tuo goal; i nemici-amici, ti guarderanno, prima sorpresi e poi incapaci di capire, ti insulteranno e ti tortureranno con tutti i mezzi possibili per sfiancarti e riportarti al tuo vecchio gioco, ma tu no ... non ti arrenderai più, anzi con un bel contrattacco, riuscirai a deviare le loro mosse e a vincere la tua partita. Ecco, la vita è un gioco, basta capirlo in tempo e riuscire a dare il meglio di sé in ogni momento, anche e soprattutto in quel gioco chiamato amore che dovrebbe legarci tutti quanti alla fine di ogni partita, perché si sa, i giocatori, anche se di squadre diverse, alla fine possono benissimo stringersi la mano, mangiare e bere allo stesso banchetto della vita ...

Vincenza Fava


2 commenti:

  1. La vita sembra un gioco ma in effetti è una grande sfida e quando dico grande sfida alludo alle innumerevoli prove che ci attendono per superare la vita, questa vita. A volte perdiamo il filo della vita e ci immergiamo in rivoli dimenticati che ci fanno provare l'ebbrezza della vittoria. Purtroppo il buio non vince la luce ma al contrario è la luce che schiarisce il buoi. La vita è un giorno di dura lotta per vincere la morte e divenire immortale, oppure per far parte di quella struttura anatomica che è il Cosmo. A noi la scelta, "nulla si crea e nulla si distrugge", disse un noto fisico ma forse sarebbe meglio dire che non tutti ce la faranno. La morte sopraggiunge a volte anche in vita e senza accorgersene i nostri più alti ideali soccombono dietro le mille attrattive che il "gioco della vita" ci propina. Non è un gioco purtroppo.....non è un gioco.

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  2. Ciao amico, la vita è una lotta continua, hai ragione. Quando parlo di gioco, intendo anche considerare il fatto che a volte bisogna uscire dal proprio guscio per poter divenire e divenire nella luce insieme agli altri perché in fondo, piaccia o non piaccia, siamo tutti collegati, nel bene e nel male. E' anche importante, per quello che mi riguarda, riuscire a vedere il gioco per poter vivere più serenamente la vita, affidandoci anche a quelle tracce remote della nostra infanzia, quando il gioco (nel mio caso è la poesia, grave e pesante, dolorosa e gioiosa a volte) ti dona un senso, uno scopo nell'esistenza cosmologica e terrena. Grazie cmq per le tue bellissime considerazioni ...
    Vincenza

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