Fruscia, striscia,
rimbalza
La mia gamba
distratta
Non disdegna il
passo
In questo
labirinto
Enigma incerto
Delle mie
debolezze
Orgoglio di
frenesie
Timore di partire
Guarda
Guarda
Guarda e poi
liberati
Di questa àncora
Il mare è lontano
Sprofonda nel
vento
Accendi il suono
Deserto di memorie
Prestami la tua
mente
Sarò invisibile
In autunno
Accenderò un fuoco
Con le tue foglie
smarrite
Mi desterò al tuo
nome
Solo nel ricordo
Degli ultimi
avanzi di sole
Non piangere
Non piangere
Mi difendo
Mi difendo
Recalcitrante disdegno
Insoddisfatto mistero
Non curarti di me
Sarò polvere di
pensiero
Rinuncerò alla
frustrazione
Vivrò nel mio
castello
Guardando fuori
La pioggia
arrivare
Così nei giorni a
venire
Avrò dimore nascoste
per cancellare
La sete di
vita.
Vincenza Fava
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