Ghirlande nere
si posarono in volo
sul ventre deriso
del biancospino.
Aveva un odore
di smalto
senza colore,
la notte dell'anima,
quando si fermò
e pianse
su lingue di fuoco.
Io non ebbi timore
del manoscritto
del destino,
perché mi arresi
al sorriso del sogno.
E più non andai.
Ed io,
ospite
indesiderata
della prigione,
mi fermai
sul velo
che scoprì
insolentemente
il mio domani.
Vincenza Fava
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