Binari storti

Binari storti
Binari storti (LietoColle, 2015)

domenica 8 aprile 2012

L'amore sta al cielo come le stelle all'universo

Della Pasqua conosco il tepore del risveglio e di quel piccolo canto che salva il cielo dai temporali. Non ho avuto mai una grande fede, sono agnostica di sangue e cervello, ma il cuore mi ha sempre suggerito la strada da seguire. Della Pasqua conosco l'affetto di energie positive che gli incroci delle vie intraprese mi hanno permesso di avvicinare. Escludo l'onnipotenza del dovere, includo la verticalità dell'amore e del perdono quali diritti essenziali all'umana esistenza per poter inglobare il significato autentico della vita. Escludo le ipocrisie del falso o malato amore, includo le verità del sentimento e dell'umiltà che non è abbassarsi continuamente e senza resa al volere dell'altro, al suo egotismo o volontà di potenza, ma è accettazione del vicendevole rispetto, della condivisione emancipata dall'imposizione. La durezza delle parole a volte è sintomo di presa di posizione, è osannare la libertà di pensiero quando è inascoltato o deriso. Le colpe retroattive hanno un peso, il perdono lo ha un altro. Perdonare sì, ma non rinnegare la propria personalità nel momento in cui si decide di non fare del male, ma solo aiutare l'altro a comprendere i reciproci errori. Che la Pasqua sia solo un preludio alla dissolvenza degli atti di potere e un modo per poter ritornare al vicendevole ascolto. La quarta dimensione ci attende: l'amore è immenso e sta al cielo come le stelle all'universo. Pace e gioia a tutti,

Vincenza Fava

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