Vincenza Fava
La poesia del tempo è una traccia imperfetta, resti di anima ancorata ai sogni, è un dipinto annebbiato della mente, è una scultura di neve sciolta, è linfa di vita che non muore
mercoledì 7 dicembre 2011
Compassione
Era distante, ma sapeva di essere vicina. Era triste, ma sapeva di essere felice. Era in bilico, ma sapeva di essere in equilibrio. Erano momenti in cui tutto sembrava difficile, ma niente in realtà era più semplice ... Le contraddizioni si tendevano e si scioglievano ... e tutto ciò che era stato, non sarebbe stato più, sì, si sarebbe dissolto, come acqua gelata bagnata dal primo sole di primavera. Quel giorno era uscita di casa, dolente del fatto che non avrebbe più fatto ritorno al dolore, a quella sensazione piacevole e pungente ad un tempo che ci rende vivi nel lungo periodo di incubazione, quando niente, nessuna emozione, nessuna sensazione nuova ci vengono a toccare nel profondo per distoglierci da noi stessi, da quel torbido turpiloquio della mente che ci incatena alla stasi, alla coerente, buona volontà di restare là dove siamo già. Sì, quel giorno aveva deciso di ritornare a vivere, accogliendo tutto dentro di sé, il bello e il brutto, il buono e il cattivo, il giusto e l'errore, il piacere e la sofferenza ... perché a differenza di quel che si crede comunemente, tutto è mescolato, amalgamato così bene che si fa poi difficoltà a distinguere i colori della nostra anima, soprattutto quando è confusa alla ricerca di una propria verità. Non la verità della Madre, non la verità del Padre, non la verità della Gente, non la verità scritta sui Libri, ma la propria verità, quella che ci fa sentire liberi di essere parte del Tutto, ma allo stesso tempo Diversi ed Unici in questa parte di universo, spesso considerato l'Inferno della mente mistica divina. Siamo piccole cellule cerebrali, ognuna con la sua funzione, ognuna stimolata da impulsi elettrici, piccole vibrazioni tutte collegate per adempiere ad un'unica funzione che è la Vita. E pensando agli impulsi elettrici, mentre stava in macchina, girando a caso per le vie del paese, arrivò a credere che fosse l'Amore ad essere il primo impulso, il primo motore di ogni attività, di ogni linguaggio vero, quello che non conosce falsi accenti, falsi sorrisi, falsi ammiccamenti e falsi giudizi. E' l'Amore che ci fa sentire vivi, quello che s'illumina dentro di noi per poi espandersi intorno e far fiorire nuovi boccioli di Vita inzuppata di sensibile umanità, lontana dal vocio confuso di quell'alterità che nasce nel seno dell'incomprensione per approdare ai segni dell'unica vivibile unità della compassione.
Vincenza Fava
Vincenza Fava
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Tutto molto interessante
RispondiElimina_______________
Consiglio di leggere uno dei libri chiave:
La V Rivelazione Epocale on-line 730 pp
http://www.urantia.org/it/il-libro-di-urantia/leggere
Grazie ... cercherò questo libro
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