Binari storti

Binari storti
Binari storti (LietoColle, 2015)

domenica 18 dicembre 2011

Wolf

Di giorno e di notte, Wolf cantava, non aspettava la luna piena, ogni istante era colmo di infinite possibilità ed amava coglierle una ad una, non aspettava la notte, non aspettava la neve, non aspettava che arrivasse il mare dal fiume ... lui andava al mare per sorreggersi nelle onde d'avorio che guardavano l'orizzonte. Ed era lì che fissando il volto delle nuvole, poteva far arrivare fin lassù la sua voce, mescolata alla dolce melodia di un vento amico. Eppure Wolf si stancava presto del mare e delle sue onde, ritornava sempre nella foresta perché era lì che era nato ed era lì che voleva annegare di solitudine, morire nel biancore innocente della neve che lentamente, ogni inverno, andava ad abbracciare i rami spogli degli alberi vestendoli di gelida purezza. Lì camminava, ora lentamente, ora velocemente; ogni tanto si voltava indietro a guardare le sue orme sul candido tappeto, ma sapeva ... che dopo poco tempo, non ci sarebbero state più, spazzate via da una improvvisa folata di gioiosi brividi o riempite da un gelido tormento. Così, tornava a guardare avanti, senza voltarsi più indietro se non per spiare gli occhi furtivi di un Dio ammaliato dai suoi passi leggeri.

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