Al pallido cruccio dei vivi
sorrise il volto clandestino del Tempo
su parole deserte e suoni di vertebre oscillanti.
Schioccai le dita su bocche di umide foglie
annaspando sulle cime dell’aldilà.
E allora fui io che sorrisi, danzando
al pallido volto degli angeli.
Vincenza Fava
Nessun commento:
Posta un commento