Binari storti

Binari storti
Binari storti (LietoColle, 2015)

giovedì 27 ottobre 2011

Radici

Se trattenere significa imprigionare ... quante volte abbiamo cercato di afferrare qualcosa o qualcuno per renderlo prigioniero delle nostre insicurezze? Quante volte ci siamo chiusi le orecchie per non ascoltare la voce di chi implorava la libertà dalle catene? E quante volte abbiamo scambiato l'amore per una sorta di illusione di possesso di quell'anima che sfuggiva al nostro controllo? Se pensiamo seriamente a tutto questo, ci accorgeremo che il concetto di amore è ben lontano da ciò che realmente dovrebbe essere: scambio di carne, è vero, ma soprattutto scambio di anime e di pensieri, scambio e non imposizione. Accettazione e non rassegnazione. Stima e non gelosia. Libertà e non fare ciò che si vuole. Comunicazione e non solo silenzi ovvero silenzi significativi, quando occorrono. Silenzi e non rifiuti, questi ultimi sono un colpo al petto, una ferita che tarda a guarire, ma una volta guarita non si torna più indietro, per sempre. E non bastano più le parole, non bastano più gli abbracci e i sorrisi perché il dolore puro c'è stato, il dolore che fa vomitare l'anima fino alla più piccola fibra del tuo minuscolo involucro che racchiude un essere frantumato e devastato. Dalla devastazione, però, si rinasce: basta non aver bruciato o sotterrato per sempre le tue radici, quelle che attingono ancora a un po' d'acqua per dissetare i rami secchi. E su quei rami secchi, basta un germoglio che con la prima pioggia di primavera, tornerà a fiorire. E con il senno di poi, si cercherà la luce giusta per crescere, l'aria più ricca di ossigeno per respirare e nasceranno fiori per augurarci di trovare la purezza dei sentimenti, amicizie e amori senza dare nessun dolore, senza ricevere nessun dolore ...
Vincenza Fava

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