Binari storti

Binari storti
Binari storti (LietoColle, 2015)

sabato 15 ottobre 2011

Troppo lontano

Amore è un bacio sospirato, è una lacrima che scende sul viso, è un fremito del corpo, è una voce che canta e ti solleva... così pensava, mentre si ritrovava a sognare e a cullare nel vuoto della sera una figura disegnata nella mente, ma che aveva dei contorni perfetti come il sole quando scende sul mare e sembra abbracciare l'orizzonte, nel tentativo di non lasciarlo andare lontano, troppo lontano ... l'immagine sarebbe diventata sottile, sfocata fino a scomparire, ma la cosa importante era cercare di stringere, era la volontà di afferrare l'inafferabile. Allora baci sfiorati, carezze fresche come seta, mani gentili che avrebbero cercato l'alba nel suo corpo. E poi il nome del silenzio nelle ombre che seguono gli sguardi persi nel piacere di sentirsi uniti nel dualismo dell'esistenza. E il tentativo di rinascere nel fuoco che libera i sentimenti, quelli puri, quelli che non hanno definizione se non nei gesti e negli sguardi... Infine una voce, un'eco nella notte che avrebbe risuonato nei vicoli del mondo, negli angoli nascosti delle città, nelle vesti di giganti bambini sorpresi dalla castità di stelle innamorate del loro cielo illuminato dalla luce di una nuova alba. Quell'alba del suo corpo che nascondeva diamanti di abbracci per quella figura disegnata nella sua mente, ma che aveva una voce perfetta e sarebbe stata la voce della sua notte amica quando una lacrima scende sul viso e diventa fiume d'amore per perdersi nella profondità di un sogno eterno, eterno come l'orizzonte abbracciato dal sole, prima che se ne vada lontano, troppo lontano ... 

Vincenza Fava

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