Binari storti

Binari storti
Binari storti (LietoColle, 2015)

lunedì 10 ottobre 2011

Perdono

Ho aperto lettere di perdono
simulando sorrisi,
freddi pensieri
lasciati sfiorire
sull'albero
delle memorie.
Ho lasciato quella difesa
abbracciata ad un limbo
di parole sfumate
perché sfiorassero
zolle di terra
e profumi clandestini.
Sul balcone del mio destino
sono apparsi cieli sconosciuti
in semilune abbagliate
da colori e luci fresche
d'autunno.
Correrò ancora
avvolgendomi di gocce
di mare infinito?
Tornerò alla mia innocenza,
alla mia libertà
di desiderare
di aspettare
ancora
un posto nel mondo?
Avrò pace e coriandoli di seta
da sciogliere nel vento
delle mie deboli sere
quando il perdono
non chiede perdono
e la rabbia
si tramuta
in carezze di miele?
Lungo quelle strade
d'avorio
tornerà
la bianca pace
di abbracci,
caldi di speranze
future.
Voglio essere
il bambino
del mio perdono,
il fresco rifugio
della bianca pace
di abbracci,
caldi di speranze
future.
E dire,
questo è il mio
cuore,
batte ancora
oltre il dolore
oltre la tristezza
oltre l'esser vivi
oltre le domande
oltre le risposte
che scriverò
sull'arcobaleno
della prima pioggia
d'aprile.

Vincenza Fava


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